giovedì 18 novembre 2010

Papà durante il parto

Recentemente si sta parlando molto del ruolo del padre all'interno della famiglia. Dal parlamento Europeo arrivano indicazioni circa la paternità obbligatoria e sul web si fa un gran parlare della presenza dei papà in sala parto.
Per la paternità sono ben felice che finalmente si stia arrivando a questa possibilità anche in Italia, visto che soprattutto nel nostro paese si parla molto di "famiglia" ma si fa poco poi per aiutarle, ste famiglie.
A essere onesti, rispetto a molti altri paesi Europei, le mamme sono già adesso più tutelate in merito a maternità e licenziamenti, ma sul fronte paterno c'è ancora una disparità che si riflette poi sul mondo del lavoro ( ergo: assumo un uomo perchè la donna poi sforna un pupo e mi sta a casa troppo tempo, la devo pagare lo stesso, etc etc ).
Io ho avuto la "fortuna" di poter rimanere a casa una intera settimana sia per Gabry che per Alino. Ma so che non è una situazione che rientra nella normalità e comunque ho dovuto prendere delle ferie.

Per la presenza in sala parto invece sento delle opinioni e dei racconti che personalmente trovo un pò assurdi.
C'è chi dice che per fare questo passo occorre esserne sicuri al 100%, confrontandosi con la mamma, per evitare di essere di disturbo invece che di aiuto. C'è chi addirittura dice che per entrare in sala parto occorre fare un grande lavoro su se stessi e sul proprio lato femminile lasciando da parte lo schema dominante di essere maschi e uomini.
Certo ognuno è diverso, ogni mamma è diversa, ma per esperienza personale credo che veder nascere i propri figli sia la cosa più naturale del mondo e permetta di entrare da subito in sintonia con il proprio nuovo ruolo. Io non mi sono preparato mesi prima, non ho frequentato corsi di auto-aiuto o di preparazione al parto ( M20 si, ovviamente ). Non ho nemmeno discusso con lei se l'essere presente potesse essere più un impiccio che altro ( che poi: un impiccio per chi? per i dottori che medicalizzano sempre di più la cosa più naturale del mondo o per la mamma ? ). Alla fine se alla tua compagna è cresciuta la pancia a dismisura la "colpa" è anche tua ( o del vicino, ma va beh ) e quindi viene naturale volere essere presenti e dare un supporto morale.
Mia mamma mi ha raccontato che mio padre era al lavoro mentre nascevo io e credo che all'epoca fosse una cosa più che accettata. Ma io credo che poter dire in futuro ai propri figli: io c'ero, ci sono sempre stato fin dal primo secondo, non abbia prezzo.
E non ha prezzo nemmeno vedere il tuo ranocchietto fare il primo bagno caldo della sua vita e sentirlo tra la braccia avvolto nella coperta, mentre sei impacciato e il braccio ti si irrigidisce neanche il fagottino in questione pesasse 100 chili... :-)

E' per pagare tutto il resto, in effetti, che servirà di sicuro una carta di credito...

17 commenti:

Daniele ha detto...

Condivido pienamente, essere presente alla nascita dei miei bimbi è una gioia grandissima alla quale non avrei mai voluto rinunciare!

Con la mia primogenita, inoltre, siccome hanno dovuto "sistemare" mamma in sala operatoria, le sue prime 2,5 ore di vita le ha passate in braccio a me, cercando fra l'altro di succhiarmi il bicipite :D... se non ci fossi stato io l'avrebbe coccolata forse qualche bravissima puericultrice, ma non sarebbe stata la stessa cosa nè per me nè per lei!

Barbapapa' ha detto...

Io c'ero e, sinceramente, non capisco quelli che preferiscono rimanere fuori. Li guardo con sospetto :-)

Lenny ha detto...

#voceaipapà ! finalmente un pò di papà che mi vengono a trovare ;-)

@Daniele Mor. benvenuto. Concordo!
@Bravibimbi: bentornato... :D

Effe ha detto...

Ciao Lenny, che bel post. Posso dare un'opinione da ragazza single e ancora molto lontana dall'avere figli? Io non credo che vorrò il mio compagno in sala parto con me...

Lenny ha detto...

@Effe: posso chiedere perchè? per noi papà è molto importante esserci. Ti darebbe fastidio?

cheebo ha detto...

Io ci sarò in sala parto, indipendentemente da cosa preferirà M., perché ok che la panza e il dolore sono cose sue, ma nutrirlo, crescerlo e amarlo sarà anche cosa mia, quindi se non vuole che io entri cominciamo maluccio, a mio modo di vedere, a gestire il bello e il brutto di essere genitori insieme.
Poi, vabbé, forse io non entrerei -solo- per farle forza, perché con una mano dovrò tenere la videocamera e con l'altra dovrò fare live blogging su Twitter e Facebook dal telefonino... eh oh... ognuno ha il compagno che si merita :)
Il figlio è anche mio, perDiana!

Lenny ha detto...

@cheebo: signori e signoreeeee CHEEEBOOOOO!! ;-) M. sa cosa la aspetta vero?

emanuelas ha detto...

concordo con effe. ho partorito, ho fatto un cesareo, ma in caso di parto naturale non lo avrei comunque voluto il mio compagno in sala parto.
non avrei voluto che mi vedesse soffrire, impotente sul da farsi, mi avrebbe solo innervosito il fatto di immedesimarmi nel suo status.. credo. ho magari solo non avrei voluto che mi vedesse in quello stato in cui ci riduciamo quando si partorisce..
magari sbaglio.
è sicuramente un'esperienza forte, ma mica è come lanciarsi col bunjing..
e.

Effe ha detto...

Lenny, certo che puoi chiedere perché :)
Non è una questione di fastidio, credo che ci siano alcune sfere dell'essere donna e dell'essere uomo che vadano mantenute separate.
E da figlia sono certa che il fatto che il padre non sia presente in sala parto non influisce sul rapporto affettivo. Io adoro, ricambiata, mio padre.
Comunque ribadisco, mia opinione, e non è detto che non cambi idea se mai verrà il momento.

Lenny ha detto...

@emanuelas: personalmente, vedere mia moglie soffrire, mi ha fatto capire realmente quanto è forte. poi è vero, ognuno è fatto a modo suo e magari la presenza del marito/compagno può infastidire, ma a me viene da dire: ma se ti da fastidio durante una cosa cosi, normalmente che succede? Io credo che il parto ci abbia reso ancora più intimi. Eco, non cosi intimi da guardare dall'altra parte della barricata: io sono rimasto vicino a lei e non davanti a lei...

@Effe: sicuramente l'affetto e il rapporto di un padre non iniziano e finiscono durante il parto e non vogliono dire che i genitori che per un motivo e per l'altro non hanno assistito al parto sono peggiori degli altri. Però chi non lo ha fatto si è perso una magia incredibile.

Lenny ha detto...

e scusate la grammatica, ma oggi sono stanco :-)

SimoSerpe ha detto...

Io onestamente al momento penso solo a QUANDO potrò entrarci in sala parto! E quando (e se) sarà, vedremo. Anche se conoscendo il mio coraggiosissimo ometto, non sono così sicura che voglia vedermi contorcermi senza poter fare nulla :)

Effe ha detto...

La grammatica era giusta. :)
No, scusa, non intendevo quello, ma c'è chi dice che il padre che assiste al parto è più legato ai figli. Ma invece conosco persone che non hanno assistito e sono padri spettacolari e persone che hanno assistito e sono padri totalmente assenti.
Cmq l'importante secondo me è non forzare le cose: se io in quel momento fossi sicura di non volerlo in sala e lui insistesse, credo che la prenderei male. Viceversa, se io lo volessi con me ma vedessi che lui è titubante, non insisterei...
Prometto che se avrò un bambino vi farò sapere com'è andata. :)

@cheebo: ci sarà mai un argomento su cui siamo d'accordo?? :)

cheebo72 ha detto...

Sarò semplice e diretto, altrimenti non sarei io.
@emanuelas: togli il "magari" :)
@Effe: l'unica sfera maschile da tenere separata da quella femminile è quella che calciano la domenica quei 22 dementi in boxer allo stadio (ma nemmeno tutti sono d'accordo su questo, vero Simo?)
Io sottoscrivo in pieno il pensiero di Lenny.
Ma ognuno è libero di pensarla come vuole, il mondo è bello anche per questo.
Forse però con qualche sega mentale in meno, ogni cosa sarebbe un cicinello più magica per tutti.
emanuelas, analizziamo quanto dici: tu durante il parto ti innervosiresti immedesimandoti nell'impotenza del tuo compagno che ti assiste. Dio mio. Quando ho letto mi si è attorcigliato il cervello :)
Hai provato a chiedere al tuo compagno cosa ne pensa LUI? Tipo "Amò, senti, vuoi assistere o il tuo status di impotenza sarà così forte da costringermi ad innervosirmi nel momento in cui mi ci immedesimerò?"
Secondo me torna a vivere da sua madre :)
Scherzi a parte, è proprio perché un figlio non può appartenere a una o all'altra dimensione, che è BELLO e GIUSTO essere lì insieme. Se non si può non muore nessuno, ma potendo sarebbe una magia da vivere in due.
Sulla sofferenza: se io soffro, voglio la persona che amo accanto a me; non ne faccio una questione di egoismo, perché so bene cosa voglia dire proteggere chi ami da ogni male (anche quello riflesso del saperti sofferente). Ma so anche che non posso privare chi amo di quello che sono, in ogni momento, in ogni mia parte. E se sto partorendo e soffro come una bestia, voglio la sua mano da tenere, perché quel mio dolore deve essere anche il suo se quell'amore vogliamo ancora chiamarlo amore.
Oggi sono polemico ma romantico.
Quindi vi ha detto bene :)

cheebo ha detto...

@effe: non so... che musica ascolti? :)

Daniele ha detto...

Grazie per il benvenuto.. anche se sono un lurker di lunga data ;)

Voglio solo aggiungere che mia moglie mi ha stritolato la mano durante tutto il travaglio, e mi ha usato come "tramite" con i dottori&co., perchè lei tendeva a non parlare proprio, e a soffrire in silenzio.

In effetti è stata un'esperienza molto intima, della quale sono molto felice.

Però è evidente che noi papà, in quel momento, ci rendiamo conto di essere dei meri spettatori di madre natura all'opera: se la imminente mamma sente e decide che preferisce stare da sola, credo vada rispettata quella volontà del tutta particolare e, molto probabilmente, non pianificabile!

Barbapapa' ha detto...

Rieccomi: aggiugo questa informazione fresca fresca. In UK, uno studio recente ha rivelato che 9 papà su 10 sono presenti in sala parto!
More info qui: http://www.bravibimbi.it/news-bimbi/papa-in-sala-parto-2/

ciaps