E capita cosi che a volte, senza preavviso, il mio mondo, quello dentro, giri all'incontrario. Le lancette si muovono, i calendari si chiudono ed i ricordi si presentano vivi.
E cosi non è più il 2009, ma è il 1982 o giù di lì, ed io sono bambino.
I colori sbiaditi ed i vestiti ereditati dagli anni 70.
E ricordo i giochi con mio fratello, per terra sulla moquette color caffè della sala e il divano marrone, che ci stavamo sdraiati in due a guardare la tivù.
E ricordo un pomeriggio, dopo la scuola, mano nella mano con mia madre sulla strada verso casa e mi sentivo felice e non sapevo perchè. E ricordo di averlo detto a lei e di averle stretto forte la mano.
Ricordo i cartoni animati e Topolino il giovedi, i Lego, i robot e le macchinine.
I giri in bicicletta e i pomeriggi al parco con mia nonna. Ricordo i fiori che aveva sul balcone e lei che sorrideva.
E poi penso ai miei figli. E mi viene voglia di stringerli forte, cosi forse posso stringere forte quel bambino del 1980 che ora non c'è più. O forse c'è ancora ed è questo il problema.
Il tempo passato non ritorna ma io lo ho fermato nella mia mente. E posso volare avanti e indietro quando voglio. Ricordare la mia infanzia a volte fa male, anzi quasi sempre. Non perchè sia stata brutta, tutto il contrario. E' stata così bella che mi manca da morire e quello che non riesco a capire è quando è successo che sia finita.
Venerdi compio 33 anni. Gesù alla stessa età aveva già fatto miracoli ( nel vero senso della parola ) e allora una preghierina, se mi permettete, vorrei rivolgerla a lui, visto che siamo coetanei:
Gesù bello, dai un'occhio per favore ai miei bambini, perchè io, di occhi, ne ho solo due e spesso mi sembra che non bastino. Loro sono la cosa migliore che mi sia mai capitata e alle volte ho paura che sia tutto cosi bello da non poter essere vero.
Per questo, Gesù, ti prego di aiutarmi a far si che anche la loro infanzia sia bellissima, cosi come per tutti i bambini del mondo deve essere.
Se tu volessi guardare i loro occhi ti accorgeresti di come sono belli e limpidi.
Se tu volessi ascoltare le loro risate o provare i loro abbracci, sentiresti la loro gioia.
Ecco e per favore, aiutami a mantenere questi sguardi limpidi e questi abbracci sempre gioiosi.
Andrea ( un papà imperfetto sotto tanti punti di vista )
6 commenti:
andreeeeeeeeee, leggo il tuo blog con il samu che pisola tra le mie braccia e gli occhi mi si gonfiano di lacrime: non puoi evitare certi post?????:)
Vale, certi post vorrei evitarli. Questo mi è semplicemente esploso ieri tra le dita, complice questo periodo particolare, tra crisi, allarmismi e altro ancora.
Ma per lo meno ora mi sono come sgonfiato. IL BLOG è sempre terapeutico ( insieme al cioccolato... ) ;)
a volte mi capita di sfogarmi mentalmente pensando al prossimo post che scriverò, ma che poi non scrivo xche mi dimentico o non ho tempo!eheehhe
oh porca paletta che post strappa singhiozzi
sooohhbb :*)
bravo andre
ogni tanto bisogno svuotare il cuore altrimenti poi trabocca!
certo però che far commuovere le altre mamme non è carino :-)
Sarà una malattia del "dopo-i-trenta", non so cosa sia, ma ultimamente anche il mio "mondo dentro" ogni tanto si affaccia alla memoria e i bei momenti di quando eravamo bambini mi sembrano gli unici in cui ero veramente felice. Invece no, la felicità cambia forma e il nostro compito è far avere gli stessi ricordi felici ai nostri figli. Tu lo stai già facendo, bravo papà Andrea...!
Bellissimo.
Anche io spesso vago con la mente agli anni della mia infanzia (non sempre felici purtroppo, ma non per questo vorrei mai dimeticarmene) credo infatti di essere rimasta una bambina dentro, probabilmente lo sarò per sempre, e molto spesso la ritengo una fortuna.
Mi associo alla tua preghiera, la stessa che anche io rivolgo sempre a chi sta lassù.
un abbraccio
Gallina
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