lunedì 7 settembre 2009

Crescere



l'uomo, con un bel pò di capelli bianchi nonostante la giovane età, chiese:
"allora sei convinto? sei sicuro?"
il bimbetto, guardandolo con occhi sornioni e anche un pò accondiscendenti rispose di si.
Allora l'uomo fece un gran sospiro, alzò la testa e guardò il proprio riflesso nella targhetta della pulsantiera dell'ascensore.
Gli occhi coperti dagli occhiali scuri.
L'espressione un pò preoccupata.
"Ci siamo" si disse, spingendo il pulsante numero sette.
Lentamente l'ascensore prese a macinare piani su piani.
Mentalmente l'uomo fece una rapida lista delle cose che aveva nella borsa:
calze, mutande, maglietta, qualche gioco.
"Comunque se cambi idea.." disse rivolgendo lo sguardo alla testolina bionda appoggiata alla parete dell'ascensore.
Il bimbo, seguendo scorrere con gli occhi i piani oltre le porte a vetri della cabina, fece un gesto ampio con la mano, zittendo l'uomo.
L'ascensore, fermandosi docilmente al piano numero sette, decretò la fine della conversazione.
"Ci siamo" ripetè l'uomo, aprendo le labbra in un sorriso incoraggiante all'immagine riflessa nella pulsantiera.
Sul pianerottolo, una signora dallo sguardo commosso aspettava davanti alla porta aperta.
Attimo di esitazione che si trasforma in tenerezza:
"Eccoci qui, Mamma, ti ho portato Gabriele. Allora come d'accordo rimane da te a dormire questa sera...".

"Ciao Nonna," disse il bimbo, " ho portato le carte e l'isola di Gorm. Cosi dopo cena giochiamo! E poi prima di dormire mi leggi le storie!".

L'uomo mise a tacere le sue stupide paure.

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