martedì 26 febbraio 2008

DIVAGANDO...

Ultimamente non ho avuto molto tempo per dedicarmi al blog.
settimana scorsa è stata abbastanza impegnativa.

Tra febbre di Gabriele, impegni lavorativi, viaggio a Parigi, non ho avuto nemmeno il tempo di pensare ( in generale, eh! )

Comunque ora, eccomi qua.
Raffreddato, stanchino, ma voglioso di scrivere.

Scrivere di cosa però?

Di Gabriele, che in questo periodo mi sta facendo dannare con il suo comportamento da bulletto in casa?

O di Parigi? comunque sempre bellissima, anche se per una giornata e intravista solo dal finestrino del taxi ( tassista, tra l'altro, che ha avuto modo di ridere della mia pronuncia francese..peccato che lui fosse coreano o giù di li... )

O del mio lavoro? che ultimamente mi annoia, che mi fa venire voglia di cambiare?

La primavera non è ancora arrivata ed io sono stanco di queste giornate grigie, che a Milano sono davvero tali.
Spero nell'arrivo di una primavera anticipata per godermi un pò i week end all'aperto, per fare una gita in montagna o al lago a casa dei miei.

Per questa sera, comunque, mi rilasserò con la visione di Ratatouille, ma solo se Gabriele avrà smesso di fare il bulletto... ;)

Cerco consigli su come convincere un bambino di 3 anni e qualche mese a farsi cambiare la sera dal papà senza per questo rischiare la raucedine: un aiutino??

sabato 16 febbraio 2008

Cara C

Cara C, ieri sera mi hai chiamato. Era da Natale che non ci sentivamo.
Sai che siamo amici da un secolo. Stessa età, stessa scuola, un sacco di cose fatte insieme dopo. Io ho anche avuto una clamorosa cotta per te.

Ultimamente però ci siamo un pò persi di vista. Pensavo fosse per i soliti motivi:
gli impegni, i fidanzati e le mogli, la vita ( le solite scuse insomma ).
Ieri però mi hai chiamato e tra le altre cose mi hai detto che hai avuto un lutto in famiglia.
Oltre al dolore per la perdita di questa persona, hai anche espresso il dispiacere per la perdita di una parte della tua infanzia e mi hai detto:
"Aiuto, stiamo crescendo!"

A questa frase, sai, mi sono un pò irrigidito.

Ho pensato: Stiamo crescendo???

No cara Amica, in realtà, vedi, io sono già cresciuto.
E non solo perchè ho due figli, una casa col mutuo, un lavoro, due auto da pagare, l'asilo, i pannolini e via cosi. Ma perchè sento di avere qualcosa.

Cara C, anche tu lavori, hai un fidanzato, vivete insieme da poco, ma la mia sensazione è che in realtà tu non sappia bene cosa vuoi dalla vita.

Tu "stai crescendo" adesso.
Io, invece, mai come quest'anno mi sento "grande".

Che detto cosi può anche sembrare una frase un pò spocchiosa (a chi poi, che mi leggo solo io in questo blog!! ) ma tra le righe, se leggi bene, ci puoi trovare anche una punta di invidia.

Invidia per il fatto che tu, forse, hai ancora una certa disillusione sul tuo avvenire, mentre io, a volte, devo cercare di contenere le mie paure per non farle esondare.

Inoltre, Cara C, lo sai che ti voglio un sacco di bene, ma ti prego, non mi chiamare più alle 10 di sera, chiedendomi se stiamo già dormendo.

Mi fa sentire estremamente vecchio...!

lunedì 11 febbraio 2008

Post di Carnevale

Sabato pomeriggio. Carnevale Ambrosiano. Siamo pronti da un mese.
Pranzo prestissimo e poi "vestizione".
Che poi l'unico a mettersi il costume è Gabry, però io sono molto partecipe.

Scelta della maschera: Il Leone
Motivazioni: Il Re Leone 1 & 3 ( manca il 2), Uno Zoo in Fuga

Alle 13 e 45 siamo già sotto pressione. Mancano quindici minuti all'ora X e gabry non ne vuole sapere di farsi truccare la faccia.
-" Ma tanto ho già il cappello da leone!"
-"Si amore ma almeno se lo togli tutti sapranno che sei un leone feroce"

Ok, lo abbiamo convinto. Naso nero, baffi, sopracciglia "leonine". E poi il costume.
Di qualche taglia in più, che va bene pure l'anno prossimo ( si va beh...)
La coda tocca terra! .. facciamogli un nodo!..ma così sta un pò moscetta...e va beeeeh!!

Infiliamo il tutto, infiliamo anche Alino nella sua tutona ( sembra l'omino Michelin, ma oggi va bene cosi..) e via, verso i carri del paese.

La prima impressione è che siano più i genitori a voler portare i bambini e non viceversa. Bambinoni troppo cresciuti, travestiti con fantasia. Qualche esempio un pò traumatico, come quel papà alto due metri vestito da donna e con due tette così.
Ragazzetti tra-vestiti (?) da punkbbbestia con le bombolette di schiuma che girano come matti.
Io sono anche un pò irritato perchè porto Alino nel suo passeggino e cerco di evitargli coriandoli e stelle filanti in faccia.

In tutto questo, lui, il mio piccolo Gabriele. Cammina mano nella mano con la sua mamma, un pò intimidito da tutto questo fragore, da tutto questo non-sense.
Mi sembra piccolissimo e mi fa una tenerezza enorme, come sempre quando è in mezzo a tanta gente.
Mi sale un enorme istinto di protezione nei suoi confronti, che appena si avvicina qualche bambinetto più grande con coriandoli vorrei dirgli di metterseli da un'altra parte....

Ma poi lo vedo che ride, mi cerca, prende i coriandoli, una manciata enorme e li lancia verso gli altri bambini e ride ancora come un matto.

E io penso che sia il bambino più bello del mondo ( cosa che è verissima tra l'altro ;) ).

venerdì 8 febbraio 2008

Alessandro ha i miei occhi

Alino è il mio secondogenito.
8 mesi, gran furbacchione, tenerone ma deciso.

Alino ( Alessandro in verità, ma se lo chiamo Ale mi rispondono in sterofonia ) è arrivato dopo quasi 3 anni dalla nascita di Gabriele, il mio figlio grandone.

Fino a quel momento, per me, famiglia voleva dire Alessandra ( mia moglie ), Gabry ed io.
Non riuscivo a pensare ad un quarto "intruso" che potesse aprire nuovamente il mio cuore cosi come aveva fatto Gabriele.

Con Gabry ho capito cosa voleva dire "amore incondizionato". Quel genere di affetto che è solo un dare, a più non posso, in modo gratuito e senza davvero esigere che almeno un pezzettino ti torni indietro.

Credevo quindi che una cosa cosi grande e inconcepibile fosse impossibile da replicare. Ma mi sbagliavo.

Quando è arrivato Alino mi è bastato guardarlo negli occhi. Appena me lo hanno messo in braccio, ho fatto anche con lui il discorsetto di rito.

Beh,ciao. Io sono tuo papà e impareremo a conoscerci, capirci, amarci e anche a detestarci.
Tua mamma, invece, sai già come è.
La hai vista dentro. Meglio di me. Meglio di sua madre.

Hai imparato a conoscere la sua voce, il suo respiro e il battito del suo cuore.

Ma di me non sai abbastanza. Io sono quello delle paroline alla pancia, delle carezze in risposta ai tuoi calcetti. Sono quello che alle ecografie ti faceva ciao ciao con la mano di nascosto dalla ginecologa.

Io sono tuo padre, forse per i primi tempi non sarà per te interessante saperlo, ma vedrai che col tempo apprezzerai la mia compagnia.

Ho già una discreta esperienza, grazie a Gabriele, ma certo con te dovrò trovare nuove chiavi di lettura, nuovi scherzi per farti ridere, nuove parole per farmi capire.


Alino ora è a casa con la mamma e stasera mi sorriderà appena entrerò dalla porta.
Agiterà le manine, mi guarderà e io mi scioglierò nuovamente nei suoi occhi.

E mi ritroverò ancora. Perchè Alessandro ha i miei stessi occhi.

Hahaha


Ecco, lo ho ritrovato, un video fantastico che spiega da solo quella ingenua, sana e innocente felicità che ogni bimbo porta con sè. Esilarante!

giovedì 7 febbraio 2008

Valutazioni

L'altro giorno, presso l'asilo di Gabry, ci sono stati gli incontri con i genitori, per parlare delle valutazioni dei bimbi.

Valutazioni?? a soli 3 anni?? cacchio, si inizia presto!! E i voti a cosa li danno??
Capacità di mettersi Dita nel naso: 2
Infilarsi i calzini: 5
Bere acqua dal naso: 8
Starnutire e asciugarsi sulla manica: 10!


Con questi simpatici pensieri chiedo all'Ale di raccontarmi il colloquio.
Tempo dieci minuti e già mi rendo conto che in realtà le valutazioni si basano su cose molto semplici, ma che per un bimbo di 3 anni ( e per i suoi genitori ) sono in realtà importantissime.
Si valuta la capacità di saper riconoscere i colori primari, la socialità con i compagni, la dialettica, l'autonomia.

E d'improvviso mi rendo conto di quante cose mi perdo mentre lui è con i suoi compagni ed io in ufficio.
Scopro, ad esempio, che ora sa disegnare una figura umana meglio di molti suoi compagni. Oppure che, testone e indipendente, non chiede mai aiuto alla maestra ( valutato con una "N", ovvero obiettivo non raggiunto, ma secondo me è una "R"
piena!! bravo il mio indipendentone! )

Poi mi gonfio di orgoglio sapendo che grazie a lui, la sua classe ha vinto una gara, un gioco, che hanno fatto contro un'altra classe. Delfini battono Pinguini 1 a 0! Ed è merito suo! Per forza...lui è Saetta McQueen!

Dovreste vederlo correre. Ha quella postura un pò da maratoneta, con le braccia vicine vicine al corpo e le gambette che si alzano appena.

Ma un papà si può quasi commuovere vedendo il suo piccoletto che corre nel corridoio??

Insomma, valutazioni finali della Maestra:

"- Gabriele è molto sveglio, più di molti altri e poi è un amore, pensi, ieri mentre faceva merenda, mi ha guardato e mi ha mandato un bacetto..."

Ecco, io non lo definirei un amore, ma semplicemente un gran furbacchione ;)

lunedì 4 febbraio 2008

Milano, lunedì

E la vita va avanti, con tutti i suoi tempi, gli impegni, le persone e ti svegli un lunedì mattina, piovoso e ti accorgi che l'albero davanti alla tua finestra ha messo i primi germogli.
Poi guardi il cielo e non ci puoi credere.

Buon Lunedi, piovoso.

Ansietà da genitori

Leggo stamattina l'ultima newsletter pubblicata da Uppa.
Per chi non lo sapesse, Uppa ( Un Pediatra Per Amico ) è ( cito dal sito ):

[...] un bimestrale rivolto ai genitori, scritto e sostenuto dai pediatri di famiglia italiani. Non si trova in edicola, ma negli ambulatori dei pediatri convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale.
Nato all'interno dell'Associazione Culturale Pediatri, un'importante società scientifica italiana, raccoglie i contributi di molti esperti, genitori e associazioni [...]


Ma soprattutto, per me, è fonte di notizie utili per far fronte alla mia naturale ansietà da genitore.
Nell'ultima newsletter viene affrontato nuovamente il tema dell'allarmismo creato dai giornalisti in merito alle malattie ( specie se si tratta di bambini )

Condivido pienamente il pensiero del dott. Calia.

A casa mia, da quando è nato il mio primogenito, ho abolito la televisione in cucina e i telegiornali. Assicuro che la vita è diventata meno ansiosa ( a parte qualche recente episodio ) e che riesco tranquillamente a tenermi informato.

E' solo che ormai i giornali lottano, come qualunque altro media, per conquistare fette sempre più ampie di utenti, lettori, spettatori e lo fanno cercando per primi lo "scoop" e mai rinunciando al sensazionalismo.


Filtrare le notizie è sempre più difficile. E non intendo cercare di capire se tale giornale dice il vero rispetto ad un'altro ( chi vivrà, vedrà ) ma semplicemente capire dove c'è una notizia invece di uno "strillone" versione anno 2000.

Come dice il dott. Calia, un modo per sopravvivere alle ansie generate dai media, c'è, ma io ne suggerisco un'altro:
spegnete la TV e leggetevi un buon libro. Alle volte fare lo struzzo fa bene al cuore.